Scroll to top

Vini Bianchi per l’estate

Vini bianchi per i giorni e le notti estive, per un’estate lunghissima.

The summer is magic, cantava una vecchia disco Hit che in pochi si ricordano. E’ magica perché e la stagione in cui i sensi si risvegliano, è la stagione dell’intensità, dell’hic et nunc, dell’essere – o almeno del sentirsi – liberi, è il tempo delle promesse, degli infiniti possibili, del tutto può succedere.

L’estate è leggerezza, i rossi si fanno da parte (quasi sempre), si passa all’avvincente ottimismo dei bianchi, sulla spiaggia o sui balconi, nei dehors o sulle terrazze, ma si bevono vini che devono prima di tutto combattere la sete, l’afa, la malinconia, vin de soif li chiamano oltre le alpi.

Guida ai vini bianchi italiani da bere in estate

Tra le tante cantine ed i tanti vigneti, diventa spesso ostico scegliere cosa bere in estate, e quale bianco scegliere. Il consumatore arriva ormai pieno di informazioni, recuperate qua e la, ma in realtà ha solo voglia di bere qualcosa di buono, possibilmente nuovo, e soprattutto adeguato al contesto. Nelle nostre carte dei vini cerchiamo sempre di dare una profondità non solo di territorio, ma anche di contesto, per fare si che l’esperienza di degustazione possa essere calata nel giusto contesto, e sia alla portata di tutti.

Di seguito alcuni suggerimenti che vi faranno scoprire alcuni dei vini italiani perfetti da bere in estate in compagnia di amici o per le serate estive indimenticabili.

Iniziamo con un Gewürztraminer, cantine Keltern, aromatico, sensuale, magico, un vino di promesse, direzioni, prospettive, complesso, agile, diretto al palato, uno di quei vini con l’ottimismo, grazioso, di luglio, un vino, da nuovi incontri, che mette d’accordo tutti, piace sempre a tutte le età, come Bob Marley, un vino da tramonto sul mare, da tapas in barca e, in generale da cose bellissime.

Per chi non fosse amante dell’aromatico puro, e volesse emozioni più all’insegna dell’equilibrio, la scelta migliore è un sauvignon blanc, ma rimanendo in Italia, anche se vicino ai confini, nel collio.

Paradossalmente vini di montagna sono perfette da bere al mare, e questa è solo una delle magie del vigneto italiano, quindi perché non provare un pinot grigio di Marco Felluga, piacevolmente artigianale, meravigliosamente affascinante, un vino da tramonti, meglio se in compagnia, un vino dove sentori di dolcezza e raffinata mineralità creano, audaci, inaspettate armonie, con la persistenza infinita di certe notti d’estate che vorremmo non finissero mai.

Per uscire dagli (eno)sentieri più battuti poi, il vitigno bianco per intenditori, uno dei segreti meglio custoditi dell’enologia italiana: il Vermentino.

Molto diffuso in Puglia e Sardegna, ma noi andiamo in Toscana, nelle colline di Bolgheri affacciate, ovviamente, sul mare, da cui nasce un bianco speciale, di quelli da ordinare alle cene speciali di metà agosto che sanno tanto di fiaba e di incontri sognati da piccolo.

Stiamo parlando di Vista Mare di Ca’Marcanda, dove il vermentino, l’uva con l’estate addosso per dirla alla Jovanotti, si sposa col Viogner, che con la sua personalità e ricchezza, da vita a una bottiglia che non finisce mai, che stupisce ad ogni sorso, incantando in modo sempre differente.

I Vini bianchi non italiani da bere almeno una volta in estate

Se poi vi va di sognare, se poi vi va di volere evadere almeno con la mente, col cuore e col palato, e di volare in Alsazia, dove il mondo sembra più pulito, più bello, e dove il cielo sembra sempre più blu, fatevi un regalo, il Riesling più buono del mondo.

Il vitigno che, nel mondo ideale, sarebbe il più venduto sulla terra, un’uva che dovrebbe essere la preferita delle rock star, dei poeti, di tutti quelli con un sogno, che sognano e che amano vivere.

Uno di quei vini che bisognerebbe bere almeno una volta nella vita: Clos S.te Hunedi Trimbach.

Questo è un vino che è ideale per tutti quelli, che ormai, da un vino bianco, si aspettano, non solo sentori di fiori e frutta esotica, dolcezze e facili consolazioni, ma sensazioni vini sfidano le nostre certezze, ci trascinano, tesi e verticali, fuori dalla nostra comfort zone.

Un vino che taglia, da parte a parte il palato, come una tela di Fontana, sapidamente essenziale, destinato ad abbinarsi nel migliore dei modi con qualsiasi piatto o situazione che emoziona, che trascina, che colpisce. Fresco e puro, come sempre meno cose riescono ad esserlo di questi tempi, uno di quei vini che potrebbero ridare senso alla vita, e al mondo in generale. Un vino indimenticabile, da bere con persone se non indimenticabili almeno interessanti.

E, per chiudere, restiamo in Francia, perché un’estate senza vini francesi che estate potrebbe mai essere? Stavolta scegliamo ancora, dopo l’Alsazia una regione meno battuta, fuori dai cliché, perché ci piace ribadire e sempre più spesso che Francia non vuole dire solo Chardonnay e Sauvignon Blanc, Chablis e Borgogna, ma vini meravigliosi da territori spesso sottostimati dal grande pubblico, come la Loira.

Per chi non avesse mai provato Muscadet, è ora di porre rimedio, da uve Melon de Burgogne, un vino che non viene quasi mai menzionato quando si parla di grandi bianchi d’oltralpe, ma che, nelle mani giuste, come quelle di Pierre Luneau-Papin, diventa un grandissimo vino da crudi di pesce, e per le ostriche in particolare.

Close des Allées è vino sorprendente che riesce a tenere assieme con uno straordinario equilibrio salinità e freschezza con la cremosità tipica del vitigno, un bianco unico, sorprendente da bere sulla spiaggia, magari coi piedi a mollo, splendidamente semplice, diretto ed emozionante, come le sere di luglio.

I Vini Bianchi siciliani da bere in estate

Se si parla di estate, sole, mare ed emozioni non si può non parlare di Sicilia, dei suoi bianchi, di cui si innamorano, sempre, tutti quei turisti che arrivano pensando di trovare solo nero d’Avola alcolici e surmaturi e scoprono un mondo, affascinante e magico, quello dei bianchi isolani.

Iniziamo da un zibibbo secco, perché come si sarà capito amiamo alla follia i vitigni aromatici, e perché lo zibibbo, nelle mani giuste è veramente il vino dell’estate, sempre.

Gibelè di Cantine Pellegrino è un vino che porta l’estate nel bicchiere, fresco ed affascinante all’olfatto, fresco e sapido al palato, un vino che sembra nato per le cene di pesce con vista sul mare, in grado di aprire nuovi scenari a ogni sorso, per essere, senza protagonismi, il bianco adatto per qualsiasi cosa succeda sotto il cielo d’agosto dal calar del sole in poi.

La Sicilia è anche terra di bianchi importanti, da affinamento, vini che nascono per stare nelle carte dei vini alla pari dei grandi bianchi francesi o tedeschi, perché sì, la Sicilia è terra anche di Cru, non solo rossi, come à Puddara di Tenuta di Fessina un vino amato dai Sommelier di New York, Londra, dagli hipster come dai conservatori, un carricante che sembra nato nel futuro, e che mette d’accordo tutti, gli amanti dei vini freschi e tesi grazie all’elegante trama minerale e i fautori dei bianchi intensamente persistenti, grazie ad una potenza ed un calore unici a queste latitudini per un vino, che già dal colore con cui si presenta nel bicchiere, difficilmente si dimentica.

Quali sono i vitigni estivi da avere nella carta dei vini

Per spiazzare la concorrenza per stupire i vostri clienti più esigenti, nella vostra carta dei vini 2019, cercate di osare: vitigni autoctoni italiani in grado di esaltare le preparazioni della cucina, la Francia da intenditori, per fare sognare il pubblico più raffinato, e la Sicilia.

I vitigni che non possono mancare nella wine list ve li abbiamo detti:

  • Gewürztraminer
  • Sauvignon blanc
  • Pinot grigio
  • Vermentino
  • Riesling
  • Muscadet
  • Zibibbo

Dalla Francia alla Sicilia, passando dai territori del Nord, non possiamo che augurarvi buoni vini bianchi, buone sapidità, buona, indimenticabile, estate!